Il giro d’Italia da sempre ha suscitato emozioni uniche nell’anima di ogni connazionale, facendo emergere schieramenti e tifoserie pronte a seguire i propri idoli tra salite, discese, curve e quant’altro.
Il giro d’Italia, infatti, non è solo una gara straordinaria ma è anche un momento di condivisione per gli appassionati del settore i quali non si accontentano di guardare il giro comodamente dalla propria poltrona davanti alla tv, con gli infiniti commenti tecnici e raplay che questa consente, ma vogliono viverlo davvero, vogliono partecipare al giro ed entrarci dentro carpendo le emozioni che solo un evento del genere può scatenare.
Noi di NetBike vogliamo raccontarvi uno degli attimi che più hanno fatto venir la pelle d’oca a tutti gli spettatori che in fibrillazione attendevano l’arrivo finale.
Inutile dire che il Rifugio Sapienza pullulava di persone e di ora in ora, nonostante il vento, il sole e la stanchezza, tutti gli appassionati continuavano a stare lì in attesa, facendo salire quell’adrenalina che solo chi era presenta può capire.
A tre ore dall’arrivo del gruppo iniziano ad accorrere gli striscioni, i turisti, i tifosi fanatici imparruccati e colorati; l’atmosfera è quella di una festa ma tutti rimangono sull’attenti in attesa di vedere le prime magliettine sfrecciare davanti al pubblico.
La Sicilia in tutto il suo splendore fa da padrona nella cima del vulcano più alto d’Europa ed è pronta ad accogliere i suoi ospiti di passaggio nel modo migliore che esista e come solo lei sa fare.
Eh si, perché sono passati esattamente 6 anni da quel 9 Maggio 2011 in cui successe la tragedia che coinvolse Wouter Weylandt, lungo la discesa del Passo del Bocco.
Lo Speaker lo ricorda, e la folla si stringe in un applauso e un silenzio commosso.
Ed eccoli lì, a 18 km dall’arrivo inizia lo sprint, e la febbre da adrenalina comincia a salire sempre di più. Nibali inizia lo scatto a 3 km dallo striscione che incoronerà il vincitore ma davanti c’è Jan Polanc che stringendo i denti e dando l’anima vince meritatamente!